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Attenzione a Narciso

di Livia Damiani

Numero 240 - Maggio 2023

Manipolatori emotivi che assumono gli stessi atteggiamenti del personaggio mitologico


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Nel mito di cui Ovidio parla nelle “Metamorfosi”, Narciso è un personaggio della mitologia greca, un giovane cacciatore, famoso per la sua bellezza. Figlio della ninfa Liriope e del dio fluviale Cefiso, nel mito appare incredibilmente crudele, in quanto disdegna ogni persona che lo ama. -taglio- Ciò ci porta subito alla mente i narcisisti moderni, manipolatori emotivi che assumono gli stessi atteggiamenti del personaggio mitologico. Come manipolano emotivamente chiunque si affezioni a loro o gli sia vicino per lavoro o contatto professionale? Di fatto nel modo più semplice e apparentemente banale, ovvero facendo leva su bisogni, sensi di colpa, altruismo, solitudine e dipendenza affettiva. Anche tra i narcisisti, però, potremmo trovare chi è ben consapevole di ciò che sta facendo e quindi crea deliberatamente gli inganni e chi invece, avendo avuto un modello educativo e comunicativo rispondente alla manipolazione lo fa perché non sa relazionarsi in altro modo. Entrambi questi moderni Narcisi, sono però pericolosi ed è importante riconoscerli e allontanarli, onde evitare di subire comportamenti nocivi. Ciò significa essere attenti ad atteggiamenti e frasi, dette con l’intenzione di autoassolversi da qualsiasi responsabilità, scaricando qualsiasi colpa sul partner e senza mai ammettere i propri eventuali torti. Ecco che nel momento in cui il narcisista si sente minacciato dai fatti, che potrebbero rilevare la sua vera natura, potrebbe dirvi: “Se vuoi portare avanti la nostra amicizia devi accettare come sono fatto e ciò che faccio”, appare chiaro che in questa formula non c’è nessuno spazio né per il dialogo, né per l’ascolto di chi gli sta accanto, perché amare qualcuno in modo sincero significa non dover imporre agli altri i propri comportamenti, ben sapendo che questi possono causare sofferenza. E non finisce qui, perché potremmo anche vederci apostrofate con un: “Sei troppo sensibile!”, “Hai sempre reazioni esagerate”. Ciò per sminuire l’altro, sottintendendo che è l’altro ad esagerare, al fine di convalidare e giustificare le proprie azioni, con anche un: “Hai fatto tutto da sola, io non c’entro niente.”- “Ti rendi conto che ti sei allarmata per nulla?” – “E’ una tua reazione, io non ti ho chiesto nulla.” Se poi ci si permette di mettere alle strette, con i fatti evidenti, ecco che il nostro manipolatore/narcisista, sminuisce ancora una volta il comportamento dell’altro svincolando e cercando di riportare l’attenzione altrove: “Non essere così drammatica!”. Appare chiaro che egli vuole far sì che ci si senta dei visionari, perché in questo modo è convinto di uscirne pulito e innocente su tutta la linea, con un chiaro messaggio che vuole sottolineare che lui non ha fatto nulla di sbagliato e che la colpa è dell’altro: -taglio2- “Se sono arrivato ad agire così è perché mi hai costretto tu.”- “Se solo tu fossi più comprensiva con me.” – “E’ solo per il tuo bene.”- “L’ho fatto perché so che può solo farti bene.” – “Non fare l’offesa. Come sei pesante.” – “Ancora non ti è passata?” – “Sono cose che succedono, bisogna farsene una ragione.”. Quest’ultima frase dà la giusta prospettiva delle intenzioni del manipolatore, nello giustificare i suoi atteggiamenti, anche crudeli, come cose che accadono normalmente, chiaramente se è lui a fare certe cose, perché nel momento in cui gli si dovesse restituire “pan per focaccia” e allora reagirebbe di sicuro in modo non pacifico: “Hai visto cosa mi hai fatto fare?” - “Dato che hai detto/fatto quella determinata cosa, io ho agito così.”- “Non sei mai soddisfatta” – “Sei incontentabile!” Sei solo pazza! Sei fuori di testa.” – “Non giocare a fare la vittima.”- “Rilassati un po’, sei troppo stressata.” Tutto ciò per sottolineare che non concepisce per niente che l’altro possa non accettare il suo abuso emotivo. La fase poi della negazione è quella che intensionalmente vuole prendere in giro l’altro ritenendolo un debole: “Non ricordo.” – “Davvero ho detto questo? Non mi sembra.” – “Hai capito male, non era quello che intendevo.”- “Prometto che non accadrà mai più.” – “Stavo solo scherzando.” – “Nessuno è perfetto.”. La frase che poi il manipolatore ama più di tutte quando ha capito che l’altro ha una sua volontà, una sua dignità e non ci sta a diventare il suo zerbino e quindi ha deciso di allontanarsi, perché non ha alcuna intenzione di guardarsi dentro e riflettere sui suoi comportamenti è: “Lo faccio perché ti amo e solo per il tuo bene.” E di fatto se siamo riuscite ad allontanarlo, grazie al nostro non voler cedere ai suoi atteggiamenti narcisisti, al nostro bene ci abbiamo pensato da sole, iniziando a capire di dover mettere una distanza di sicurezza tra noi e la persona che non condivide con sincerità i nostri sentimenti, ma vuole solo sovrastarci con veri e propri giochi di potere. In ogni rapporto umano, di amicizia, di amore, di relazione o altro si è tutti alla pari, ognuno con le proprie caratteristiche interiori e relazionali, e in nessun caso diversi o inferiori. Nessuno dovrebbe mai ritenersi superiore a qualcun altro e quando questo accade, quando c’è chi vuole prevalere sull’altro, invadendone il suo spazio vitale, è indice che qualcosa non va, perché se in qualsiasi approccio comunicativo manca il rispetto per l’altro e per i suoi sentimenti, allora vuol dire che manca l’essenza umana, ovvero: cervello, cuore e anima.





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