Franco J. Marino ci porta nel suo mondo fatto di musica, romanticismo, ritmi solari, momenti intensi, donne come ispirazione e la sua Napoli
L’autore, compositore e interprete Franco J. Marino ha pubblicato il suo ultimo album “Napolatino”. Con produzione di Mauro Malavasi, è un album che sprigiona un ritmo ricercato, leggero, solare. Franco Marino è un artista appassionato delle cose belle, dell’arte, della vita e delle donne.-taglio- Proprio ispirandosi alla bellezza delle donne, scrive il suo ultimo pezzo “per me sei come il cielo”, in cui da libero sfogo al suo romanticismo. Chiacchierare con Franco è stato appassionante e semplice. Abbiamo parlato di donne, di Napoli, dei suoi progetti, di ciò in cui crede e tanto altro… “Napolatino” è il tuo ultimo album. Ce ne parli? “È un album prodotto da Mauro Malavasi, persona che stimo molto e che ha contribuito alla produzione dei dischi dei nostri più grandi artisti, da Bocelli a Morandi a Lucio Dalla. Ci trovavamo a Procida, in una breve vacanza e gli parlai di un ritmo che sentivo il bisogno di mettere alla melodia; un ritmo diverso, che non fosse scontato come quelli che sono in voga ora. Gli feci sentire un pezzo mio e gli spiegai quale fosse il disegno ritmico che avevo in mente per quel testo. Lui capii e sposò l’idea. Da lì ci abbiamo lavorato in studio per circa un anno e mezzo, preannunciando l’album a fine 2019 con l’uscita proprio del singolo “Procida”, dove tutto era cominciato. È un album che racconta di una necessità di rallentare, anche attraverso il ritmo, e godere delle cose belle della vita.” È ora in rotazione radiofonica “Per me sei come il cielo”, singolo tratto proprio dal nuovo album. Cosa racconti in questo testo? “Questa è una canzone soul, d’amore. Metto al centro, come ho sempre fatto – anche pagandone il prezzo – la donna. Che è sempre stata al centro della mia vita, in generale. In questo testo la paragono appunto al cielo, cioè all’infinito; per la sua sensibilità, per la bellezza che la donna esprime e per il valore sociale che ha. Detto così sembra un po' un’enciclopedia ma in realtà il testo non è altro che un messaggio d’amore, poetico ma anche semplice, che ha una visione della donna anche un po' spirituale.” I tuoi testi sono ritmici e spesso romantici. Cosa pensi del romanticismo della nostra era? “Il romanticismo è una cosa bellissima. Ho sempre amato i grandi poeti che, in qualche modo, mi hanno permesso di capire la mia sensibilità. -taglio2-Poeti come Dante, Leopardi. Oggi quella purezza un po' manca. Credo manchi un po' il concetto di romanticismo, forse soprattutto tra i giovani. Ovunque vai, di sera, i locali sono pieni di ragazzi che bevono e sembra anche che gli manchi qualcosa. Forse gli manca questo, il romanticismo puro.” Tu sei napoletano e c’è molta Napoli nella tua musica. Cosa ti ispira maggiormente della tua città d’origine? “Io vivo a Roma ma ho delle radici profonde a Napoli, essendoci nato. Da bambino passavo intere estati in Campania e molti dei miei parenti vivono lì. Ogni volta che vi faccio ritorno, cerco sempre il mare… Non lo so, ha una luce diversa, un qualcosa che non ha nessun’altra città. A me mette gioia Napoli. So che ci sono molti altri problemi, ma penso sempre che un cambiamento forse ci può sorprendere, che può arrivare. A molte persone, soprattutto a certi politici del nord, piace parlare male di Napoli e un po' del Sud in generale. Però, voglio dire che Napoli è stata la capitale della cultura e che ancora oggi è una città che ha radici profonde in tutto il mondo. Magari è proprio da qui che potrebbe arrivare un vero cambiamento. Quando mi trovo a Napoli sento questa nuova direzione; sarà perché sono un’artista ma vedo molte persone che si stanno muovendo per un rinnovamento culturale, e quindi sociale. Ed io spero che sia così. Forse sono un sognatore ma, avverto questa cosa.” Finita questa quarantena, quali sono i tuoi progetti? “Finita la quarantena spero di tornare a vivere l’emozione del Live, come credo sia per tutti gli artisti. Verso fine maggio vorrei anche proporre un nuovo singolo. Desidero tornare a vivere, naturalmente. Tornare a Napoli così come a Bologna, che è una città che un po' artisticamente mi ha adottato. Desidero continuare a lavorare e metterci tutte le energie possibili per continuare a fare bene.”