Caravaggio torna in Francia, in particolare nella città di Parigi, con una mostra al Museo Jacquemart André
Dal 21 settembre scorso, data di apertura della Mostra: “Caravage à Rome, amis et ennemis” (“Caravaggio a Roma, amici e nemici”), ogni giorno una lunga fila di persone aspetta paziente di varcare la soglia del Museo Jacquemart André dove è stata allestita l’esposizione che raccoglie 10 capolavori, di cui sette mai visti prima in Francia, di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio (1571-1610). Un rivoluzionario della pittura italiana del XVII secolo, il cui realismo dei suoi dipinti e, il suo innovativo uso del chiaroscuro, lo consacrano il più grande pittore naturalista del suo tempo. -taglio- Una personalità sulfurea, piena di luci e ombre come i suoi dipinti, dove si coglie una corrispondenza tra ciò ch’egli dipinge e quanto succede nella sua vita di uomo dissoluto, irruento ma geniale. Un percorso espositivo in otto sale, interamente riferito alla carriera romana dal 1592 al 1606. Vi sono restituiti gli anni dell’artista lombardo dal suo arrivo nella capitale dello Stato Pontificio fino all’episodio dell’uccisione di Ranuccio Tomassoni, nel 1606, che lo costrinse a fuggire da Roma. Il periodo romano è stato difficile ma determinante per la sua professione, come saranno decisivi i suoi incontri, che lo aiuteranno a farsi conoscere e diventare celebre. Fra questi, l’incontro con il marchese Vincenzo Giustiniani e, il cardinale Francesco Maria del Monte, i due suoi più grandi mecenati dai quali ricevette molte commesse prestigiose. Per meglio ricostruire il contesto della nascita e lo sviluppo dell’estro dell’artista milanese, fondamentali per comprendere a fondo l’originalità e l’unicità dei suoi -taglio2- capolavori, alle sue opere sono affiancati anche dei dipinti di autori contemporanei come il Cavalier d’Arpino, Orazio Gentileschi, Annibale Carracci, Giovanni Baglione, José de Ribera. Un evento unico accresciuto dal fatto che in mostra sono esposti, per la prima volta insieme, i due dipinti della Maddalena in estasi, provenienti da collezioni private. La maggior parte delle opere sono state prestate da grandi musei italiani come la Galleria Borghese e i Musei Capitolini di Roma, la Pinacoteca di Brera di Milano, il Museo Civico di Cremona, ecc, e il dipinto “Suonatore di liuto” dall’Ermitage di San Pietroburgo. La Mostra, a cura di Francesca Cappelletti, tra i massimi esperti mondiali di Caravaggio e, da Pierre Curie il conservatore del Museo, è un appuntamento imperdibile, che si protrarrà fino al 28 gennaio 2019. Un successo che conferma l’enorme apprezzamento per l’artista italiano, il quale ha inciso in modo indelebile la Storia dell’Arte.