Gianluca Cofone, al cinema nel nuovo film di Alessandro Siani, si racconta con intimità, tra prossimi impegni e sogni nel cassetto
Gianluca Cofone ha iniziato sul web e si è fatto strada tramite la sua simpatia e il suo coraggio. Ha trasformato una condizione di sofferenza e difficoltà, esperita soprattutto nel periodo della sua infanzia, in una possibilità di mostrare la sua unicità come essere umano – di cui tutti disponiamo. -taglio-La sua ironia ed i suoi video hanno presto raggiunto il grande pubblico italiano e non sono sfuggiti agli occhi di registi e cinematografici. Come, per ultimo, Alessandro Siani, che lo ha voluto nel suo ultimo film “Chi ha incastrato Babbo Natale”. Qui racconta della sua infanzia, del suo successo, dei retroscena del film e… di sogni! Ciao Gianluca, sui social hai milioni di like e views. Ti va di partire raccontandoci com’è iniziato questo viaggio sul web? “È iniziato tutto così, per gioco. Man mano andando avanti, abbiamo visto che i contenuti che stavamo portando crescevano sempre di più e alla gente piacevano. Ho un forte senso dell’autoironia, forse è proprio questo che alla gente è piaciuto. Dopo sono iniziate le collaborazioni con gente del web, della televisione e soprattutto videoclip musicali. Possiamo dire che queste cose son state come una sorte di consacrazione.” E come, poi, sei approdato nel mondo del cinema? “Mi contattò anni fa un’agenzia di casting e figurazioni di Torino, feci le mie prime piccole apparizioni sul grande schermo come figurante e così via. Fino ad arrivare all’anno scorso in cui ho avuto l’onore e il piacere di lavorare accanto a Gigi Proietti e Marco Giallini nel film “Io sono Babbo Natale”, come figurante. Poco dopo mi chiamò un’altra produzione per il mio primo grande film con ruolo che andrà in onda il 16 dicembre di questo mese. Mi auguro che questa strada possa perseguire perché mi diverte e mi appassiona proprio questo lavoro.” Difatti, sei uno dei protagonisti dell’attesissimo nuovo film di Alessandro Siani, “chi ha incastrato Babbo Natale”, con Diletta Leotta, Christian De Sica e molti altri. Com’è stata per te questa esperienza? “Inizio con il ringraziare tantissimo Alessandro Siani e tutta la ‘Bartleby production’ per avermi cercato e creduto in me. Siani, appena arrivato sul set, mi disse che l’avevano colpito i miei video sul web e la cosa mi riempii di gioia e orgoglio. È stata un’esperienza fantastica, trovarsi da un giorno all’altro a recitare con De Sica e Siani è stato un bell’impatto emotivo, infatti i primi giorni ero bello impacciato ma grazie ai consigli e all’incoraggiamento di Alessandro mi son fatto valere e credetemi che mi son divertito tantissimo. Peccato per il periodo Covid che ha reso un po’ tutto stressante ma le risate non sono assolutamente mancate. I momenti, che mi rimangono più a cuore, sono quelli tra un ciak e l’altro, -taglio2- le risate, il confidarsi con i ragazzi della produzione e gli attori stessi e il parlare della nostra vita personale con loro. Penso sia andata molto bene, ho ricevuto tanti complimenti alla fine e la cosa mi appaga davvero molto.” In questi ultimi anni, a causa soprattutto dei social, siamo costantemente bombardati da forme di stereotipi irrealizzabili. D’altra parte, però, le nuove generazioni sono molto attente a tutti i temi di diversità. Cosa ti va di dire a tutte quelle persone che pensano di non potercela fare, magari perché pensano che gli manchi qualcosa? “Io credo che ognuno di noi, nel suo piccolo ha sempre un “qualcosa” che ad un altro manca. Abbiamo tutti pregi e difetti e nessuno, ripeto nessuno, è perfetto. Gli stereotipi esistono ed esisteranno sempre, io quello che consiglio è di credere fortemente nei propri sogni e non abbattersi alle prime difficoltà che si incontrano bensì di persistere sempre e farsi valere a più non posso. Ormai si è riversata tanta gente sul web, è diventata una piccola televisione online e grazie alle numerose piattaforme, se si hanno contenuti validi si può guadagnare molto bene. La cosa bella è che esistono comici, influencer, artisti di strada, tatuatori e cosi via, come dicevo prima, ognuno nel suo piccolo ha delle qualità che altri non hanno. Quindi credere sempre in quello che si fa.” Da piccolo e poi da adulto, è cambiato il tuo modo di vivere la tua diversità? Questi tempi storici, che stiamo vivendo, ti hanno aiutato a esprimere te stesso? “Assolutamente sì, in fase adolescenziale ho patito e non poco la mia persona, anche a causa di giudizi poco gradevoli da parte della gente. Però con il passare del tempo e soprattutto con lo svilupparsi del mio prendere coscienza della mia condizione, ho realmente capito che la mia diversità era, sì un ostacolo ma allo stesso tempo era un valore aggiunto e quindi perché non lavorarci su? Il mondo di oggi mi ha aiutato tanto perché grazie al web mi son fatto conoscere e son contento di aver potuto mostrare alla gente il mio carattere e la mia persona in generale, molti si soffermavano solo sull’aspetto fisico e la cosa mi infastidiva, ora non più.” Qual è il tuo sogno nel cassetto? “Viaggiare di continuo. Amo viaggiare in tutte le sue forme. Il mio sogno è trasferirmi in America e imparare l’inglese molto bene Un altro sogno che ho fin da piccolo è quello di entrare nel mondo dello spettacolo e della televisione e diciamo che questo sta prendendo sempre più forma e la cosa mi entusiasma tantissimo. Sogno una famiglia con 3 figli e una moglie bellissima.”