Tra le relazioni tossiche, quella con una persona narcisista può essere una delle peggiori possibili. I narcisisti sono vampiri emotivi a tutti gli effetti: prima lanciano un incantesimo con il loro fascino e galanteria, poi ti lasciano senza energia, senza amici e senza autostima.
Tra le relazioni tossiche, quella con una persona narcisista può essere una delle peggiori possibili. I narcisisti sono vampiri emotivi a tutti gli effetti: prima lanciano un incantesimo con il loro fascino e galanteria, poi ti lasciano senza energia, senza amici e senza autostima.-taglio- Possono apparire sicuri, forti e carismatici ma fanno soffrire chi prova a stare con loro. Sono innamorati, a volta in maniera patologica, della propria immagine e sono quindi presi dal culto della propria persona. Ne parliamo con il Dott. Michele Canil, neuropsicologo, psicoterapueta, ipnologo clinico e terapeuta EMDR. Il narcisista, può farci un identikit di questo tipo di personalità? Il narcisista presenta un'ipertrofia dell'io, cioè un senso grandioso di sé stesso, l'incapacità di riconoscere i propri sbagli, la tendenza a dare la colpa dei propri fallimenti all'esterno. E’ inoltre incampace di affrontare i propri fallimenti, ha un atteggiamento aggressivo e soprattutto manipolatorio verso gli altri facendo leva sul senso di colpa per ottenere vantaggi. In realtà è caratterizzato da un grande vuoto affettivo e dalla paura di perdere diverse dipendenze che lo portano a relazioni insicure con gli altri. Quali sono le ragioni che portano allo sviluppo del narcisismo? Il narcisismo come “disturbo di personalità” nasce da un vissuto dell'infanzia, dal tipo di imprinting genitoriale: molto spesso è generato da un vuoto affettivo sia materno che da assenza paterna, dove il bambino acquisisce uno spazio eccessivo a livello di dominanza che però non corrisponde ad un senso di sicurezza ed appartenenza del proprio sé. Nel vuoto sviluppa quindi una risposta di tipo narcisistico come difesa. Anche una madre che presenta essa stessa disturbi di personalità può riversare tali tratti sulla generazione a seguire. Perché è pericoloso innamorarsi di questa tipologia di soggetti? E' “pericoloso” perché in fondo sono incapaci di amare. Questo ce lo dice anche il mito greco di Narciso che, incapace di amare appunto, adorava solo sé stesso e non poteva “dare” ma solo “ricevere” affettivamente fino a sfinire le persone “compatibili” con lui che tendevano ad inseguire il suo amore senza però essere mai corrisposte. Perché i narcisisti sono spesso ambiti nelle relazioni? Inizialmente i narcisisti sono abilissimi seduttori poiché sanno individuare i bisogni profondi dell'altra persona. Successivamente cominciano a non dare più ma a ricevere in termini di relazione affettiva, lasciando la persona nel vuoto, conducendola alla disistima di sé, per non dire alla depressione.-taglio2- Come gestire il rapporto con un narcisista? Esistono delle tecniche di tutela per chi è insieme a questa tipologia di persone? Il rapporto con il narcisista essenzialmente non è gestibile. La letteratura soprattutto anglosassone afferma che l'unica soluzione è il no-contact. E' necessario dunque capire col tempo chi si ha davanti e decidere di scegliere una relazione più sana prendendo via via le distanze dal narcisista se non desidera iniziare un percorso di cambiamento. Esistono dei tratti distintivi di personalità per sopravvivere ad una relazione con un narcisista? Sopravvivere appunto: tollerare la colpa, le accuse ed avere una buona autostima. Col tempo, però, non basterà. Vi sono tratti "sospetti" che possono aiutarci a riconoscere un narcisista e quindi evitarlo? Il narcisista presenta caratteristiche che possono aiutarci a riconoscerlo: la manipolazione continua, il farci sentire inadeguati, il far leva sulla colpa per ottenere vantaggi propri, la completa incapacità di riconoscere i propri sbagli nel momento in cui viene messo davanti inevitabilmente alle conseguenze del proprio comportamento, negando anche l'evidenza. La negazione è un meccanismo di difesa, il più primitivo, che aveva già individuato Freud. E' come se nel narcisista non ci fosse mai stata quell'evoluzione necessaria verso una fase più adulta. Un narcisista può essere un buon genitore? Un narcisista non può mai essere un buon genitore perché in genere abbandona il ruolo genitoriale prima o poi, lasciando il/la partner, che in genere ha caratteristiche “di assistenzialismo da Croce Rossa”, ad occuparsi da solo/a dei figli. Il ruolo genitoriale prevede la capacità di essere adulti, di rinunciare temporaneamente ai propri bisogni in virtù di quelli dei figli. Il narcisista non riesce a fare questo. Esiste anche un narcisismo sano costruttivo alla relazione oppure è sempre e solo deletereo? Si parla di nuclei di sano egoismo, ovvero capacità di dare valore anche ai propri bisogni. Ciò non è quindi narcisismo. E' possibile trattare il narcisismo attraverso percorsi specifici? E' possibile "guarire"? Esistono trattamenti per i narcisisti ma pochissimi narcisisti si avvalgono di percorsi di cura e di questi una quota interrompe precocemente proprio per non affrontare il dolore profondo che in fin dei conti gli appartiene.