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Alla scoperta di Playaut

di Paola Ratti

Numero 230 - Maggio 2022

Intervista a Paolo Carucci e Gabriele Pagliaro di Zeye, fondatori del primo network multimediale nazionale dedicato al mondo dell'autismo


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È nato Playaut.it il primo network multimediale nazionale dedicato al mondo dell'autismo realizzato da Zeye, marketing agency molto attenta al settore charity. Playaut si propone di essere il luogo dove si lavora per conoscere questo mondo in profondità, avvalendosi si professionisti del settore, imprenditori, istituizioni e anche le famiglie stesse operative sul campo. -taglio-Abbiamo intervistato i due fondatori, Paolo Carucci e Gabriele Pagliaro, per saperne di più. Come e quando nasce l'idea di Playaut? Paolo Carucci: “L’idea di Playaut è nata circa 6 mesi fa. Il co-founder Gabriele Pagliaro è genitore di una bambina autistica. Lavorando in una società come la nostra, con alle spalle progetti digital importanti, è maturata l’idea di realizzare un network multimediale che potesse rispondere a tutte le esigenze di una domanda molto frammentata e in alcuni casi di situazioni in cui non si riuscivano ad ottenere risposte concrete. E quindi è partito il progetto con un piano di marketing vero”. Quando è stato impegnativo/complicato trasformare l'idea in una realtà? Paolo Carucci: “Impegnativo si, ma non impossibile. Creare una struttura tecnologica all’avanguardia se si hanno i mezzi ha difficoltà nella norma. Di certo poi lo sviluppo del brand, la sua notorietà e la costruzione di una rete di partner, richiedono molto più tempo e risorse.” Le famiglie di bambini e ragazzi autistici cosa possono trovare su questa piattaforma? Gabriele Pagliaro: “Playaut sarà un media di riferimento per strutture culturali, sportive e sociali a supporto del mondo autistico. Con approfondimenti video social podcast radio e servizi significativi. Attualmente è in studio un sistema chiamato Playaut Locator, sulla modalità di google maps per fornire a tutti le location più sicure autism friendly. Che siano spiagge, ristoranti, palestre, piscine, alberghi etc”. Secondo voi qual è attualmente il supporto che viene dato a livello nazionale? Gabriele Pagliaro: “Il tema dell’autismo è sempre sentito da ogni frangia sociale, scuole, enti e famiglie. Il grande numero di associazioni e interventi charity pero’ non hanno dato al movimento quella presenza dinamica per essere ancora più conosciuto a livello sociale e politico. Il più delle volte i successi sono legati ad attività unitarie non coordinate. Attraverso i sistemi di comunicazione che il web offre su tutto il territorio nazionale possiamo diffondere e condividere contenuti video, webinair whatsapp forum ecc”. Quali sono stati i primi feedback? E le domande/richieste che state ricevendo più spesso? Paolo Carucci: “Ad un mese dal lancio il feedback è stato eccellente sotto ogni punto di vista. La partecipazione sui social, l’attenzione dei media e anche di alcune aziende internazionali completano questo primo mese di esercizio”. Quanto state crescendo sui social? Gabriele Pagliaro: “Siamo partiti da un mese, ma lo sviluppo organico è eccellente, con feedback molto positivi. Il portale sta acquisendo ogni giorno iscritti e partecipanti ad una velocità molto elevata e tutto in organico. Ma non solo: le interazioni nei forum sono numerose e c'è una crescita esponenziale del confronto su tutti i social tra famiglie e professionisti su argomenti come la pet therapy, ma anche quello con le associazioni sportive e con chi si occupa di terapie in acqua, musicoterapia ecc. La vera inclusione parte da li. Dalla viva voce degli atleti con contributi video e audio”. Vi avvalete di un team di collaboratori? -taglio2- Gabriele Pagliaro: “Sì, un team che cresce sempre di più. Oltre allo staff interno di Zeye con webmaster, grafici, esperti media e social manager, ci sono tutti i collaboratori esterni come professori, educatori e tantissime altre professioni che avranno una parte importante nello sviluppo. Esisterà anche supporto legale che è molto importante”. Nella sezione "Audio" del sito ci sono contenuti relativi alla Lego©terapia e alla Giocoterapia. Ce ne potete parlare? Gabriele Pagliaro: “Radio e podcast saranno elementi fondamentali. Spesso non si possono seguire le dirette live o streaming, quindi avremo regolarmente dei podcast su vari argomenti con professionisti, che potranno essere scaricati e ascoltati dove e quando si vuole. Uno dei primi è quello di Francesco Zampolini un terapista professionista che ha fatto un’introduzione sulla giocoterapia e la spiegazione dei benefici ad essa legata. Giocare infatti fa abbassare i livelli di ansia: partecipare a un’attività ludica distrae dai contenuti strettamente didattici del compito poiché l’attenzione si concentra sull’obiettivo immediato del gioco e sulla sua dinamica. Un approccio di questo tipo evita che il bambino, come il giovane e anche l’adulto, incontri grandi ostacoli nel suo percorso di apprendimento, in quanto fornisce feedback puntuali e coerenti di fronte agli eventuali successi o errori che consistono solitamente in immagini, musiche, suoni o animazioni facilmente comprensibili, come l’espressione di un personaggio felice o triste. Un esempio è la Lego©terapia che porta ad un miglioramento delle abilità sociali e delle capacità di gioco. I mattoncini infatti offrono un aspetto ripetitivo e una forma strutturata nella di routine di gioco che molti bambini con autismo trovano attraente. Le attività con i Lego possono variare dalla consegna di semplici istruzioni passo passo alla costruzione libera che permette di sviluppare la creatività. Durante la terapia del gioco, inoltre, le attività di gruppo possono essere progettate sfruttando l’uso dei Lego per aiutare i bambini ad acquisire competenze nella comunicazione verbale e non verbale, nella condivisione, nell’ alternanza di turno, nella collaborazione e in altre abilità sociali”. Ci sono altre realtà (come aziende) che hanno deciso di abbracciare la vostra mission? Paolo Carucci: “Direi di si. Non possiamo adesso fare i nomi specifici perché siamo in trattativa con alcune realtà internazionali, ma l’interesse continua a crescere con soluzioni che vanno dalla corporate partnership, brand content, comunicazione, convenzioni mirate e molto altro”. State preparando delle iniziative speciali in vista dell’estate? Paolo Carucci: “Certamente. Non possiamo ancora parlarne perché come detto ci sono trattative in essere, ma potremo fornire molte opportunità ai ragazzi e alle famiglie in vari ambiti. Da quello sportivo a quello divertimento all’aperto e anche con soluzioni legate alla musicoterapia. Ci vuole un attimo di tempo per crescere organicamente”.





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