Un professionista eclettico ed al tempo stesso virtuoso: alla scoperta di Marco de Tilla e del suo contrabbasso
Marco de Tilla, originario di Napoli, dopo aver trascorso gli anni dell’adolescenza e l’inizio del suo percorso artistico nella città partenopea, si trasferisce (per ovvii motivi di opportunità), a Castel San Giorgio… in provincia di Salerno. Eccellente sullo strumento quanto essenziale, riesce ad assicurare, con il suo double bass, la carica necessaria alle diverse band con le quali condivide progetti e concerti. Ragazzo schivo e discreto, -taglio- ha come obiettivo principale esclusivamente il pizzicare le corde del suo contrabbasso, ponendosi sempre in un ‘mood’ di piena disponibilità. Non cerca mai d’imporre il suo pensiero ma tenta costantemente il dialogo con i vari musicisti che, al momento, gli sono intorno. Si adegua, in pratica, a quelli che sono i contesti musicali nei quali è coinvolto. Marco inizia, sin da giovane, a studiare pianoforte … in seguito deciderà imbracciare sia il basso elettrico che il contrabbasso. Sceglie, in pratica di diventare un vero musicista. Inizia il percorso sotto la grandissima guida di un maestro eccezionale: il compianto Rino Zurzolo. Con Rino sente d’avere un grande trasporto verso lo strumento e dopo tre anni ultima i primi studi tecnici. Raggiunta una buona capacità tecnica si avvicina ad altri maestri per lo studio del jazz tra cui Aldo Vigorito, Furio Di Castri, Piero Leveratto … partecipa, tra le altre cose a numerosi incontri con musicisti di fama internazionale quali il mitico Dave Holland, Larry Grenadier, Scott Colley, l’ex ‘Perigeo’ Bruno Tommaso, Dario Deidda, Paul Jeffrey, Dick Oatts, Antonio Sanchez, Enrico Pieranunzi, Danilo Rea, Franco D'Andrea, Paolo Fresu e Maurizio Giammarco. Per svariati anni è stato docente di Contrabbasso Jazz al Conservatorio di Napoli e Potenza ed ha suonato con buona parte dei jazzisti campani, collaborando anche con Norma Winstone, con Paolo Fresu, Sarah Jane Morris, Tullio De Piscopo, Antonio Faraò, Chuck Findley, Javier Girotto, Emanuele Cisi, David Alan Gross, Andrea Pozza, Roberto Gatto, Adam Rudolph, Luca Aquino, Don Moye, Nico Gori, Flavio Boltro e tanti altri. Dopo diversi album a sua firma, tra i quali ricordiamo ‘A Little Present’, ‘By the Waves’ e ‘Suoni Italiani’, il contrabbassista partenopeo si rivela anche eccezionale ‘sideman’. Infatti Marco registra ben cinquanta lavori al fianco dei più grandi musicisti e tra questi Carla Marciano, Alfonso Deidda, Pietro Condorelli, Virginia Sorrentino che è sua moglie oltre che ottima singer), Marco Zurzolo, Javier Girotto, Elisabetta Serio, Leonardo De Lorenzo, Giovanni Amato e tantissimi altri. «Da 25 anni mi occupo di jazz… l’ho sempre considerato come un’arte al servizio delle persone. Per me non è solo musica, ma è sempre stato terreno d’incontro con altre arti. Nel corso della vita ho conosciuto pittori, scrittori, poeti, attori e sono stato a suonare nei posti più disparati, dai jazz club fumosi al Teatro San Carlo, dagli anfiteatri greco-romani ai locali sulla Fifth Avenue di New York. Ricordo con un’emozione speciale un concerto importantissimo davanti ai reali di Siria a Damasco, insieme ad Adonis, forse il più importante poeta siriano vivente, nel giorno in cui è ritornò in patria dopo anni di esilio in Francia. -taglio2- Mi sono, poi, trovato a portare la mia musica anche in un altro ambiente di guerra: ho suonato infatti a Pristina (Kosovo) nel primo festival di musica organizzato dopo la fine delle ostilità. Un altro momento molto sentito è stato il tour in India durante il quale abbiamo aperto le Celebrazioni dei settant’anni di Relazioni Diplomatiche tra Italia e India.»¬¬¬ Una visione indubbiamente rara, se non unica, del jazz. Un modo particolare di interpretare la musica come portatrice di cultura e… non per tutti è così. «Un’altra esperienza che mi ha formato tanto in ambito musicale è stato andare a fare lezione a New York con Larry Grenadier, contrabbassista di Brad Mehldau (tra i più famosi pianisti di jazz al mondo ancora in attività). Ancora oggi il suo insegnamento più importante mi accompagna: ‘il discorso musicale (estendendolo presumibilmente a quello della vita), per potersi sviluppare … deve iniziare dalla semplicità’.» Marco ascolta tantissima musica e legge molto. Il suo musicista di riferimento non esiste … ma ama ascoltare i grandi del contrabbasso: Ron Carter, Dave Holland e Charlie Haden. Il contrabbassista partenopeo de Tilla, non ama molto le luci del palco … lui esegue perfettamente - se necessario - il suo lavoro da gregario … da chi accompagna pur essendo al centro dell’armonia. Conosce bene, però, anche come avere il piglio del band leader nei momenti in cui deve. Resta, tra i contrabbassisti e bassisti elettrici, uno dei più ricercati e questo non è un caso … il ragazzo di Napoli, trasferitosi a Castel San Giorgio, è diventato assai saggio ed equilibrato. Tra le sue dita, il contrabbasso è capace di dare il meglio di sé. Il suo tocco sulle corde è strepitoso, coinvolgente, rotondo ed essenziale. Una dote che in pochi sanno cosa vuol dire. Marco lo sa benissimo ed è per questo che farà tantissima strada. Oggi, ovvero quando ci siamo visti, Marco de Tilla mi ha confessato di voler riprendere a firmare da leader nuovi lavori … «Qualcosa ho in mente … devo solo sviluppare l’idea ma presto ritornerò con dischi miei. È un grande dovere!» Le rassegne di Marco? ‘Pristina Jazz’ (Kosovo), ‘Rencontre Avec Adonis’ (Siria), Calcutta e New Delhi (India), ‘Ravello Festival’, ‘Eddie Lang Jazz Festival’, ‘Villa Celimontana’, ‘Pomigliano Jazz’, ‘Teano Jazz’, ‘Ischia Film Festival’ … L’ambito teatrale lo ha visto collaborare con Giancarlo Giannini, con la formazione di Marco Zurzolo e col quale è stato anche al fianco di Laura Morante, Cristina Donadio e dello scrittore Maurizio De Giovanni. Ha lavorato, inoltre, con Michele Placido, Peppe Barra, Enzo Decaro, Licia Maglietta, Silvio Orlando, Serena Dandini, Nando Gazzolo. Gli amanti della musica jazz aspettano il suo nuovo cd che non dovrebbe tardare ad arrivare.