Una perla del Cilento dal nome di origine greca in una zona ricca di bellezze naturali e di antichissimi insediamenti
Agropoli sorge su un rilievo roccioso su cui è ubicato il centro storico. Dalla rupe che si affaccia sul porto, deriva l’originario toponimo greco Acropolis ("città posta in alto"). Il luogo fu abitato fin dal neolitico. A testimonianza di frequenti passaggi a fini commerciali in epoche remote, nel suo mare sono state trovate ancore puniche ed etrusche oltre che greche. -taglio-Nella baia alla foce del fiume Testene i Greci effettuavano scambi, prima e dopo la fondazione della vicina Poseidonia (poi Paestum). In epoca romana, il piccolo borgo marittimo serviva da approdo anche per la città di Paestum, il cui porto andava insabbiandosi. Nel Medioevo subì invasioni barbariche e guerre, ospitò profughi bizantini e fu espugnata dai Saraceni. In periodo angioino, aragonese e spagnolo fu feudo di diversi signori, gli ultimi furono i Sanfelice della cui famiglia faceva parte Luigia Sanfelice, la “eroina per caso” della Repubblica del 1899. Attualmente Il porto turistico-peschereccio di Agropoli è il primo del Cilento ed uno dei maggiori a Sud di Salerno della cui provincia è parte. La cittadina costituisce un importante richiamo turistico del territorio insieme alle vicine località di Ogliastro, Prignano, Torchiara, Castellabate e soprattutto Paestum. Offre una valida e diffusa ricettività alberghiera e soprattutto b&b. La zona costiera comprende lo scoglio Trentova, legato alla terraferma da una sottile lingua di terra. Da tale scoglio prende il nome l’intera baia di Trentova. Secondo la leggenda furono trovate nelle grotte sotto la roccia trenta uova di gabbiano o di tartaruga marina. Più avanti un’altra piccola baia viene detta di San Francesco, dal nome del monastero sovrastante, e lì uno scoglio in mezzo al mare è caratterizzato dalla presenza di una croce. Verso nord la lunga e bellissima spiaggia arriva alla zona archeologica di Paestum. I visitatori di Agropoli sono attratti dalle sue limpide acque contrassegnate da bandiera blu, dall’approdo portuale dotato di servizi, dai monumenti del centro antico a cui si accede mediante una caratteristica salita a “scaloni”, comode rampe che arrivano al bellissimo portale seicentesco. Il portale ha due aperture, sulla destra della porta principale ce n'è una, secondaria, ad arco ribassato. Tra le aperture vi è una feritoia che permetteva la vigilanza. La porta presenta cinque merli, due dei quali sostengono delle palle di pietra. Al di sopra della stessa è evidente lo stemma dei Duchi Sanfelice, di cui si è detto. -taglio2-Il borgo conserva intatto il suo fascino di tempi passati insieme al turrito castello che si erge sul promontorio a pianta triangolare e con tre torri circolari, ristrutturato dagli Aragonesi. Attorno alle mura del castello vi è un fossato largo e profondo. Lungo la costa una serie di torri fortificate furono erette contro la minaccia dei pirati saraceni dal viceré spagnolo don Pedro de Toledo. La bella costruzione in stile veneziano di Punta Fortino mostra un Faro, collocato su un fabbricato quadrato ad un piano, che trasmette due lampi bianchi con intermittenza di 6 secondi, dato che, come si sa, i fari che fin dall’antichità a partire dal Faro di Alessandria del III secolo a.C., per secoli hanno costituito il più importante sistema di segnalamento marittimo per aiuto e riferimento ai naviganti, emanano ciascuno un differente ed inequivocabile linguaggio luminoso. Tra le chiese di maggiore interesse ricordiamo la Chiesa Madre dei SS Pietro e Paolo di origini antiche che fa riferimento al racconto dell'approdo di San Paolo nella località ed a S. Pietro, pescatore come la gente del luogo. Contiene varie opere d’arte. Interessante anche la Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli che si dice costruita per la statua della Madonna che i turchi inutilmente avevano cercato di portare via. L’alimentazione locale offre varie preparazioni caratteristiche della cucina cilentana con piatti di terra a base di pasta e verdure, ottimi latticini e salumi, e piatti di mare confezionati con pesce, crostacei, molluschi. Tipiche le alici "mbuttunate" imbottite, "arreganate" con l’origano, "marinate" o "salate". Rinomate le alici di "menaica". La menàica è un tipo di rete a maglia larga che si usa soprattutto a Pisciotta. Tipico di Agropoli è il fico bianco D.O.P., così detto per la colorazione chiara della buccia. I fichi secchi vengono ricoperti da un velo di zucchero: fichi pelati; farciti di mandorle tostate, semi di finocchio e buccia di agrumi e infornati: fichi ‘mbaccati; infine fichi glassati con cioccolato fondente.