Se fino ad alcuni decenni fa l’adolescenza veniva banalizzata come un momento crisi e fragilità interiore, oggigiorno è concepita come una fase fondamentale nello sviluppo di un individuo tanto da determinarne la futura personalità e il suo porsi in relazione con il mondo esterno.
In questo delicato step di passaggio all’essere “giovani adulti”, quale ruolo giocano genitori? Ce lo spiega il nostro esperto, il Dott. Michele Canil. Come descrivere gli adolescenti di oggi? “Sono giovani che, se da un lato riflettono i tempi moderni con tutte le incertezze e le scarse visioni di lungimiranza,-taglio- dall’altro hanno molte qualità su cui puntare: sono in alcuni casi determinati, sono “nativi digitali”, hanno capacità che le precedenti generazioni non avevano alla loro età. Poi, c'è una parte di essi che invece soffre molto, come si diceva prima, l'incertezza dei tempi moderni.” Perché l'adolescenza gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo di una persona? “Perché è un passaggio in cui ci si scopre come singolo individuo adulto; è un po' come se si lasciasse il mondo primo della famiglia, del maternage, di tutto l'atteggiamento familiare per spostare tutta la propria personalità e rivolgersi all'esterno, al gruppo dei pari ma non solo, alle nuove sfide della vita ed a tutto ciò che esse comportano. Un passaggio importantissimo in cui la persona si mette alla prova tra fallimenti e successi.” Quale deve essere il ruolo del genitore in questa delicata fase? “Il genitore deve essere un ponte, una base sicura; deve esserci ed accompagnare il figlio verso il mondo adulto con la responsabilità che comporta, aiutandolo nell'accesso al mondo delle relazioni e del lavoro. Oggi un genitore deve mettersi in discussione insieme al figlio e quindi lavorare anche su sé stesso e riconoscere le proprie parti, ma non per questo venir meno al suo compito educativo di confronto. Il genitore attuale deve tollerare che il figlio possa dare la propria opinione in molteplici sfere, anche personali, perché è proprio con questa azione che tenta di superare il modello genitoriale, farlo suo e diventare poi egli stesso un adulto.” Come avvicinarsi nella maniera corretta ai propri figli senza opprimerli? “Ovviamente qui sarà importante gestire bene la propria quantità di fiducia rispetto al figlio, permettendogli di sperimentare una nuova autonomia ma supportandolo nel percorso. Per loro dobbiamo rimanere una base, non possiamo pretendere che raggiungano l'autonomia se cominciamo a spezzare i loro bisogni con i piccoli ricatti del tipo “va bene, allora se vuoi fare questo lo fai però io non ne voglio sapere nulla”, piuttosto che “io non la penso così e quindi ti impongo di non fare così” dove poi l'adolescente tenta di farlo comunque.-taglio2- Bisogna cercare sempre di contrattare: è un'arte diplomatica che quando abbiamo figli adolescenti dobbiamo imparare a praticare.” Come reagire quando il ruolo genitoriale viene messo in discussione? “È importante comprendere il perché di questa dinamica per poterle rispondere: il ruolo genitoriale viene messo in discussione perché l'adolescente comincia ad avere parti adulte e desidera sperimentare come sarebbe mettersi alla pari del genitore; E’ inevitabile quindi che in un certo senso si mettano in discussione non solo le regole ma anche chi le emana: in questi casi bisogna mantenere la calma, sedersi a fianco ed aprire un bel dialogo con i nostri figli.” Femmine vs maschi: chi è più difficile da gestire nell'adolescenza? “In realtà tra femmine e maschi non c'è proprio una regola fissa, nel senso che talvolta le problematiche del mondo femminile in adolescenza sono più spostate sull'introspezione, su aspetti personali profondi, emotivi, su sfumature, su ideali. Per i maschi non è detto che ci sia la stessa situazione, a volte sono più spostate sull'azione, sulla competizione, piuttosto che sulla gestione della rabbia. Non essendo però ciò una regola, possiamo anche trovare questi due temperamenti rovesciati nei maschi e nelle femmine.” C'è qualcosa che sfugge ai genitori attuali? “Per esperienza clinica su tanti numeri, io trovo che ai genitori attuali sfugga un pochino il concetto del porre alcuni limiti e mantenere attivo un dialogo. Dobbiamo pensarci come diplomatici che tentano di mettere d'accordo diversi stati; dobbiamo quindi tentare di non creare mai un conflitto aperto perché non porta a molto, sebbene ciò sia frequente in adolescenza. L'importante è tentare di trovare sempre un accordo e arrivare a una trattativa. In alcuni casi addirittura è preferibile trattare nostro figlio adolescente come un adulto e cominciare a dargli delle possibilità rispetto alle richieste che fa, ovviamente con il buon senso e con concetti e valori sufficientemente strutturati dentro noi genitori prima di tutto.”
DIDASCALIA FOTOGRAFICA: Dott. Michele Canil, Psicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo, Ipnosi clinica, EMDR a Treviso.