Intervista ai Little Boys, Power Rock duo di Bergamo, che ci ha letteralmente travolto con un nuovo singolo dal titolo “Aspro”
I Little Boys sono un Power Rock duo nato nell’inverno del 2020 in Giappone, dopo una scommessa su un volo aereo: Elle (Laura) alla chitarra/voce ed Esse (Sergio) alla batteria. Non lasciano dichiarazioni in merito al loro rapporto: amici, fidanzati, fratelli? Amano il blues e il rock’n’roll, e questo vi basti. Il loro modo di comporre segue un paradigma rigido, dove vige un minimalismo d’altri tempi che impatta naturalmente anche sull’immagine, con la predominante del bianco e nero.-taglio- Esse è pacato tranquillo, introverso, giudizioso; invece Elle è irrequieta, estroversa istrionica ed egocentrica. Noi abbiamo cercato di sapere qualcosa in più su di loro in occasione dell'uscita di “Aspro”, il loro nuovo singolo. Come nasce il vostro connubio artistico? Esse (Sergio): “È nato per caso, da un incontro tra milioni d’incontri possibili e dalla morbosa curiosità per l’altro. Ho adorato subito Elle (Laura) e sono stato travolto dai suoi scritti, mi sono trovato partecipe di una magia letterata che non credevo più possibile in questi tempi. Ho trovato il mio Rimbaud da amare”. Quali sono i vostri background musicali? Esse (Sergio): “Tutto il rock inglese e statunitense, i folli, i sinceri, gli estroversi e i menefreghisti. Tra i miei amori senza condizioni c’è il delicato di Nick Drake e quei fuori di testa dei The Mars Volta. Ho sempre amato e frequentato molto la musica dal vivo. Grazie a Laura sono tornato in Italia, riscoprendo il cantautorato che ho ignorato tutta la vita per pigrizia. E mi sono rifatto, dagli anni ’50 fino a che ha senso. Amo la pittura espressionista, l’arte informale e le performance”. Elle (Laura): -taglio2-“I miei riferimenti musicali sono il rock degli anni 60 e 70, i Beatles e John Lennon, David Bowie, Lou Reed, i The Cramps, i The Stooges, Bob Dylan e il cantautore italiano degli anni 60/70”. Come mai avete scelto di chiamarvi Little Boys? “Perché riporta al nome della prima bomba atomica, così come al 'ragazzini' quali siamo. Amiamo l’energia che la musica può dare e abbiamo tradotto la cosa con questo nome”. Cosa ci dite del vostro singolo "Aspro"? “'Asproì è il sapore che ti presenta la vita, è la sfaccettatura della tua personalità, è la dissonanza che si crea fra ciò che vorresti e ciò che in realtà hai. 'Aspro' è quella altisonanza necessaria che ti permette di interagire con la parte più narcisista di te. Si diventa 'Aspri' (per intenderci adottando una serie di meccanismi di difesa atti a respingere l’elemento disturbante: mi renderò disgustosa così da ferirti, Aspra per respingerti anche se, alla fine, l’Aspro rimane un gusto per veri intenditori e c’è sempre chi se ne innamora”. Invece del precedente "My Love"? “Una canzone d’amore diversa dalle altre, una lista di cose che odi diventa così il grido della mancanza, un grido d’amore”. Che percorso musicale intraprenderete nel corso dei prossimi mesi? “Continuiamo a scrivere canzoni. Andremo ancora in studio a breve per registrare il secondo Album, non aspetteremo i tempi canonici della distribuzione & co. che ci vanno terribilmente stretti e nel contempo continueremo a bussare alla porta dei locali e dei direttori artistici che ci interessano per portare la nostra musica sul palco”. Suonerete dal vivo durante l'estate? “Certamente, stiamo combattendo per suonare ovunque”.