logo-sport

A tutto Curling

di Livia Damiani

Numero 228 - Marzo 2022

I protagonisti di questa incredibile impresa alle Olimpiadi invernali, Amos Mosaner e Stefania Constantini, che ci ha valso la prima medaglia d’oro, ci parlano della loro infinita passione


albatros-a-tutto-curling

42 medaglie d’oro, 40 medaglie d’argento 49 medaglie di bronzo, questi i numeri delle Olimpiadi Invernali per la squadra azzurra che si è distinta in tutte le discipline, mettendo in campo grandi atleti. Ogni volta che un atleta italiano è salito sul podio abbiamo esultato, ma la gara che ci ha appassionato di più, -taglio- con un risultato che per la prima volta conquista un oro, è stata quella del “Curling”, una disciplina apparentemente di nicchia che ha conquistato la sua giusta luce dorata. Amos Mosaner e Stefania Constantini i nostri atleti, con il meraviglioso torneo doppio misto sono stati i primi ad entrare in scena a Pechino 2022 e a salire al primo scranno del podio. Prima di questa edizione, l'Italia vantava solo tre partecipazioni olimpiche nei tornei di curling. Un podio inedito e che fa del curling, altra disciplina in cui mettiamo in bacheca almeno una medaglia e per giunta d’oro. Originario di Cembra, Amos Mosaner, 26 anni, ha fatto parte della spedizione italiana ai Giochi olimpici giovanili di Innsbruck 2012, dove ha vinto la medaglia d'argento nella prova a squadre mista e si è classificato diciassettesimo nel doppio misto con Irena Brettbacher. Ha rappresentato l'Italia ai Giochi olimpici invernali di Pyeongchang 2018, classificandosi nono nella prova a squadre maschile. Stefania Constantini, 22 anni, di Cortina d’Ampezzo, arruolata nelle Fiamme Oro, ha fatto della sua passione una professione sportiva. Due atleti uniti da una passione per uno sport scoperto da piccoli (lei a 8, lui, figlio d’arte, a 5 anni) e mai più abbandonato, anzi affinato nel tempo fino alla realizzazione del sogno della vita. “Ce la siamo proprio meritata e probabilmente siamo stati la squadra più forte, non abbiamo rubato niente a nessuno. Sono certo che a Cembra ci sarà una grande festa”. – afferma Amos Mosaner subito dopo la gara – “Il curling è sempre stata la mia passione ho iniziato a praticarlo a cinque anni e non l’ho mai abbandonato, anche quando tutti mi consigliavano di passare ad altri sport più conosciuti dal grande pubblico. Ora spero con la conquista dell’oro olimpico di vedere sempre più giovani praticare questa disciplina sportiva, che vuole dedizione e grande concentrazione in gara. Soprattutto vuole grande affiatamento quando si gioca in coppia ed è stato proprio questo affiatamento tra me e Stefania a farci raggiungere il podio.” "In realtà non me l'aspettavo, non mi aspettavo tutto questo supporto ed è stato meraviglioso. Già vivere l'Olimpiade è un sogno, vedere l'Italia intera che ti supporta è pazzesco. Penso sia una cosa importante per il curling italiano, spero che il nostro movimento possa crescere sempre di più e quindi ridurre al minimo gli allenamenti in 1 o 2 e farli arrivare a essere sempre più numerosi"-taglio2- – aggiunge Stefania Constantini – “Dopo aver finito il round robin da imbattuti, nove partite nove vittorie, ci siamo veramente guardati in faccia e ci siamo detti 'qua è il momento di cambiare l'obiettivo'. Inizialmente volevamo raggiungere le semifinali ma visto il gran lavoro che abbiamo fatto, sembrava giusto scalare fino alla cima e prenderci quello che ci meritiamo e così abbiamo fatto.” “In Italia è uno sport poco conosciuto e praticato, ma da adesso sono certo che tutto cambierà. ” – continua Amos – “Il bello del curling è che non esiste uno schema fisso di gioco e di conseguenza ogni partita è diversa dell’altra. Ci sono continui colpi di scena, che rendono il match sempre in continua evoluzione.” A livello amatoriale in questo sport non è necessario avere una squadra fissa, basta essere in 4 amici che hanno voglia di passare un bel week end divertente giocando insieme, iscriversi al torneo e partire! Ci sono tornei durante tutto l’inverno e, volendo, si può giocare ogni fine settimana, generalmente le partite durano un paio d’ore. Gli impianti in Italia sono aperti indicativamente da ottobre ad aprile. Purtroppo le piste dedicate sono pochissime (Pinerolo, Torino, Bormio, Cembra e Cortina) mentre le altre (Vinadio, Sesto San Giovanni, Claut e Monsano) sono in condivisione con l’hockey e il pattinaggio e questo purtroppo incide negativamente sulla qualità del ghiaccio che non è ottimale. Come tutti gli sport, lo scopo è ottenere più punti dell’avversario al termine 8/10 end. I punti si calcolano in base al numero di stone più vicine al centro della casa alla conclusione di ogni mano. Si gioca lanciando a turno gli stones (pietre), per un totale di 8 tiri. Ogni giocatore ne effettua due per end. Gli stones vengono lanciati con un effetto detto curl (ovvero roteare), grazie al quale la pietra percorre una traiettoria curvilinea lungo la pista, fino a raggiungere la casa. La cosiddetta “casa” è composta da una serie di anelli concentrici di colore diverso ed è segnata su ciascun’estremità del campo. Il tiro si effettua scivolando sul ghiaccio, accompagnando la stone per determinarne la velocità e la traiettoria. La traiettoria può essere ulteriormente influenzata dall’azione delle scope, che vengono usate per “spazzare” la superficie del ghiaccio di fronte al sasso alterandone le caratteristiche. Non ci resta di scendere in pista anche noi e scegliere se lanciare o usare la famosa “scopa” e fare del curling anche la nostra passione.





Booking.com

Booking.com