Il Quartetto Felix protagonista a Napoli della rassegna “Bagliori” dedicata alla musica contemporanea
A cura dell’associazione “Dissonanzen”, si è svolta a Napoli nella Sala Maria Lorenza Longo del Complesso monastico di S. Maria in Gerusalemme, detto “Le Trentarè”, la rassegna di musica contemporanea “Bagliori”. Oltre al concerto inaugurale, il Quartetto Felix è stato protagonista del quarto appuntamento dal titolo “Storie naturali”, -taglio- in cui ha eseguito musiche di otto giovani compositori campani: Cosimo Abbate, Lorenzo Pone, Giuseppe Franza, Marco Salvio, Pasquale Punzo, Ugo Raimondi, Bernardo Maria Sannino, Apollonio Maiello. L’evento è il primo passo e il frutto di un circolo virtuoso e di una convergenza di spiriti e di idee, di una sinergia fra artisti, operatori culturali e pubblico, decisi a intraprendere un nuovo corso della vita musicale con un taglio e un’apertura internazionale; l’intento, che sta ora prendendo forma e realtà, è di svecchiare programmi e luoghi comuni, riportando al centro dell’attenzione una musica tanto “inaudita” quanto storicamente in linea con la tradizione, sbocco naturale del passato e ponte verso l’avvenire. Un linguaggio evocativo accomunava i lavori in programma, sei dei quali in prima esecuzione assoluta, ispirati alla fisicità e al dinamismo inarrestabile del suono: da una parte un’indagine su repertori e linguaggi del XXI secolo, dall’altra il senso di irripetibile individualità e appartenenza alle proprie radici, sullo sfondo di un paesaggio assolato e sulfureo, per una sintassi musicale permeata di umanesimo e fascinazione narrativa. Pagine, dunque, dalla forte caratterizzazione unita a spirito di ricerca, concepite per varie combinazioni di strumenti ricavabili dalla struttura base dell’ensemble ospite: si andava dal quartetto con pianoforte al trio d’archi, dal duo tra un arco e il pianoforte a quello tra due archi, giungendo alla composizione per violoncello solista. Il Quartetto Felix è composto da Marina Pellegrino al pianoforte, Vincenzo Meriani al violino, Francesco Venga alla viola e Matteo Parisi al violoncello, costituitosi nel 2015 all’interno dei Corsi di Perfezionamento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia; nel 2017 ha ricevuto il Premio ‘Giuseppe Sinopoli’ conferito dal Presidente della Repubblica Italiana. -taglio2- Il suo nome, oltre a identificare la felicità come condizione imprescindibile del fare musica insieme, è un omaggio alla loro terra d’origine, la Campania, denominata ‘felix’ dagli antichi latini. Apprezzato da critici musicali come Paolo Isotta, si sta specializzando nella musica contemporanea: infatti questo concerto si collegava idealmente a quello d’inaugurazione, in cui hanno eseguito i “Racconti in forma di quartetto”, anche qui con intenti evocativi ed esistenziali; solidissima la loro performance, dimostrando, nell’alternanza dei suoi componenti, versatilità ed eclettismo. Il concerto rientrava nella sezione “La porta dei giovani”, a cui è legata l’istituzione di un premio di composizione assegnato da una commissione formata da Tommaso Rossi, Ciro Longobardi, Gianvincenzo Cresta e Alessandra Bellino, e sostenuto da Antica Officina Partenopea. Altre due sezioni erano “Mystic Sounds”, per un incontro fra composizione acustica ed elaborazione elettronica, e “Gli antichi e i moderni”, per un salto nel tempo che metteva a confronto stili e musiche di epoche diverse. La stagione concertistica segna inoltre l’inizio di una fattiva collaborazione con l’Associazione l’Atrio delle Trentatrè, che opera nella zona dell’Anticaglia, nel pieno centro storico di Napoli, nei pressi della collinetta di Caponapoli, ovvero il luogo dell’Acropoli greco-romana, ed è votata ad una mission sociale e culturale di grande impegno civile. La bellissima sala utilizzata per i concerti, intitolata a Maria Lorenza Longo - fondatrice dell’Ospedale degli Incurabili - è l’ex Refettorio del Complesso monastico di Santa Maria di Gerusalemme, fondato nel 1585 e denominato delle “trentatré” sia in ricordo degli anni di Cristo sia per il numero massimo di monache che poteva ospitare e ancora ospita.