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A cuore aperto

di Teresa Pugliese

Numero 238 - marzo 2023

Chiarablu esordisce con “Indifesi”, opera prima già finalista della Targa Tenco


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Si è sentita così per tanto tempo, fragile, sensibile, anche troppo, insomma: indifesa. Oggi, invece vuole mostrarsi così com’è, riuscendo a portare in musica tutta se stessa, in tutte le sue sfumature. Chiarablue ci presenta così il suo nuovo album “Indifesi” dal quale è tratto l’omonimo singolo, che per l'appunto parla molto di lei e del suo modo di essere, di sentire il mondo. -taglio- Questo debutto, infatti è il suo album d’esordio, una sorta di viaggio che l’artista fa dentro se stessa, per scovare e riscoprire una parte di se, non più fragile ma potente e viva. Chiarablu è nata a Losanna in Svizzera ma da anni è protagonista della scena musicale italiano. Allieva di Luca Jurman è anche autrice di successo, ha deciso di mostrarsi senza filtri al suo pubblico riuscendo a piazzarsi con questo suo esordio nella cinquina finale per la Targa Tenco edizione 2021 per Miglior Opera Prima. Noi l’abbiamo incontrata per scoprire qualcosa di più. Per te questo è un debutto. “Indifesi”, tuo primo singolo da anche infatti il nome al tuo album. Hai già però alle spalle un bel po' di musica vero? “Sì, è vero. Sono anni che lavoro nel mondo della musica, ho scritto, ho partecipato ad altri progetti ma non l’ho fatto mai da protagonista.” Questa volta invece ti sei messa a nudo, in tutti i sensi, perché è un album trasparente il tuo. “Sicuramente è stato come mostrarsi e mostrare quello che c’è dentro, come i sentimenti, i pensieri, il punto di vista, e il mio sguardo è stato fondamentale. È un album estremamente introspettivo” È un po' come liberarsi di alcune credenze, di alcuni preconcetti e muri che ci impediscono di andare oltre. “Sì assolutamente è così, ed affronto questo tema proprio in Indifesi che racconta il momento in cui ti rendi conto che tutto quello che fin ora ti ha protetto e che ti impedisce di vivere è in realtà ciò che la vita ti sta mettendo difronte.” Il tuo è un dialogo nel quale ti poni nei confronti dell’ascoltatore parlando con lui. Quanto è importante per te questo tipo di rapporto? “Per me è fondamentale la comunicazione con chi ascolta, avere un dialogo quasi diretto. Credo molto in questa trasmissione, in questo scambio che c’è tra chi fa questo mestiere e chi sente.” Tu sai quello che dai e quello che vuoi trasmettere. Ma cos’è che ti ritorna indietro?-taglio2- “Beh io credo che chiunque di noi metta in atto questa comunicazione trova orecchie che voglio ascoltare quello che vuoi dire. Questa relazione tra cuori, tra anime che sono affini è bellissimo. Torna indietro questa comprensione, è il sentirsi completi, è un dialogo e una risposta che soddisfa il lancio che hai fatto nel mondo.” Il tuo è un esordio prestigioso poiché Indifesi è stato tra gli album finalisti della targa Tenco 2021 come migliore opera prima. Che emozione è stata per te questo onore così grande? “È stata una gioia enorme. Io credo che per chiunque voglia fare il cantautore o la cantautrice, la targa Tenco è un sogno, un’aspirazione che hai nel momento in cui capisci di essere parte di questa categoria. A livello italiano è il riconoscimento più importante che ci possa essere per me e che in questi anni è stato dato ad artisti che sono dei punti di riferimento. Di conseguenza sapere di essere all’interno di una cinquina, oltretutto molto prestigiosa perché c’erano nomi molto importanti e affermati, è stato un onore e particolarmente emozionante e gratificante.” C’è stato mai nella tua vita un momento particolare nel quale ti sei sentita anche tu indifesa? “Sempre. Io nasco indifesa e ne vado fiera. O meglio, per tanto tempo ho pensato fosse un difetto essere così sensibili, sentirsi come se si fosse senza pelle. Questa cosa mi colpisce, mi ferisce spesso. Non parlo solo di quello che succede a me direttamente ma parlo anche di quello che succede nel mondo. Questa capacità empatica, questo sentire continuamente in maniera forte quello che accade intorno a me ho sempre pensato potesse essere un difetto. Poi ho capito che era la più grande risorsa che potessi avere dal punto di vista umano. E quindi ad oggi ne vado profondamente fiera ad essere così: indifesa.”





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