Quando scegliamo un libro che parla di un cammino, generalmente lo facciamo per trovare senso alle cose. Riflessioni di fede, socio-politiche, filosofiche, o emozionali. Forse lo facciamo anche per “camminare” restando seduti, per trovare passi da ripercorrere, e se ci va bene qualche risposta o conferma. E se invece in quel libro che stringiamo fra le mani, trovassimo solo domande, sollecitazioni, riflessioni aperte, nessuna risposta certa, se non quella personale che lo scrittore dà a se stesso? Avremmo scelto, allora, un libro che ci...